Quota
La Memoria dei Luoghi
I Luoghi della Memoria
Quota è un ridente borgo incastonato saldamente sulla dura roccia delle pendici del Pratomagno. In questo luogo vi si insediarono originariamente i Goti, accampamento che ben presto divenne un castello. Ancora oggi se ne assapora l'anima antica percorrendo i vicoli che si districano tra le imponenti mura di pietra.
Collocata sopra ad uno sperone di roccia, chiamato dagli abitanti "scoglio", rappresenta un posto di osservazione unico sulla valle del Teggina e sulle pendici del Pratomagno. Con il passare dei secoli la viabilità nella zona è cambiata ed ai primi sentieri che passavano per il borgo si è andata sostituendo una rete stradale moderna che vede Quota come l'ultimo paese nella strada che dal Casentino porta fino alla sommità del Pratomagno.
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Quota nasce come punto di osservazione per il controllo dei confini dei vari possedimenti Longobardi, popolo dal quale ne deriva Coita, il nome originario del borgo. In seguito, passa sotto al controllo dei Goti e quindi dei Conti Guidi che la renderanno un vero castello medievale. Nell'età comunale, sotto il dominio fiorentino, il nucleo castellano viene modificato. Da allora lenti e continui cambiamenti hanno portato il borgo ad assumere l'aspetto attuale.
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Vera linfa vitale di Quota sono le sue innumerevoli fonti che hanno sempre dato sicurezza ai coitesi, che prima si recavano ad esse con giare e tinozze per raccogliere l'acqua necessaria alla giornata e poi hanno realizzato il primo acquedotto montano del centro Italia. Tutt'oggi l'acquedotto è gestito dagli abitanti che ne assicurano il funzionamento e il sapore sorgivo dell'acqua.
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Con il nuovo millennio è stata fondata la Pro Loco di Quota dalla volontà degli abitanti di rinnovare ed animare il borgo. Da allora molte iniziative vengono organizzate ogni anno che attraggono numerosi visitatori da tutta la vallata.
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